12 novembre 2006

Intervista a Borrelli

Riporto un intervista a Borrelli, ex pm, ora a capo dell'ufficio indagini della FIGC. Quest'uomo è stato accusato di giustizialismo, anti berlusconismo, corruzione e altro. A me pare che sia un dei pochi in Italia con la testa a posto.
da Repubblica.it

ROMA
- "Il comportamento di Galliani? In Italia c'è più il gusto dell'elusione della regola che non del rispetto". È questo uno dei passaggi più interessanti dell'intervista al capo dell'Ufficio indagini della Figc, Francesco Saverio Borrelli a Radio Capital. Parla di calcio a tutto campo, Borrelli. A cominciare dall'argomento che lo riguarda più da vicino: il rispetto da parte degli imputati delle sentenze emesse dopo lo scandalo Calciopoli.

Molte delle persone che sono state inibite dopo i processi, in realtà, continuano a scrivere o a parlare in tv e sui giornali.
"Lo so. Ci sono dei personaggi come Moggi che di fronte all'opinione pubblica dovrebbero essere totalmente squalificati. A loro ha fatto capo il malcostume che abbiamo rilevato nei processi. Però, come capita spesso in Italia, anche in altri campi, a un certo punto, questa gente tira fuori la testa e comincia a sdottoreggiare di qua e di là. E riprende quota. Si vede che la sensibilità media degli italiani permette questo tipo di fenomeno".

E permette che Adriano Galliani partecipi per la Lega Calcio...
"... A delle riunioni informali. Questo perché, per dirla in pochissime parole, il senso della legalità, il senso del rispetto della regola non è molto diffuso. C'è più il gusto dell'elusione che non quello del rispetto".

Ma secondo lei c'era davvero l'accordo Galliani-Guido Rossi sull'arbitrato?
"Non credo. Guido Rossi aveva affrontato il suo impegno con idee nette. Non credo assolutamente che ci fosse alcun accordo sottobanco".

Secondo lei le penalizzazioni così come sono state decise dagli arbitrati, sono giuste o sbagliate?
"Non userei il concetto dell'errore. Mi sono sempre espresso contro l'arbitrato, come istituzione. Arriva dopo due gradi. È una specie di mostro processuale. Però c'è e ce lo dobbiamo tenere. Quando i gradi di giudizio sono tanti, ciascuno può riflettere valutazioni diverse. Detto un po' volgarmente: tot capita, tot sententiae. Qualcuno è stato più severo, qualcuno più indulgente".

A lei pare giusto?
"Io personalmente sono piuttosto incline alla severità. Non perché ho fatto il pm per molti anni, ma perché credo che, soprattutto in questi ordinamenti privati, il rigore sia assolutamente necessario. Sennò va tutto a pallino, sennò si squinterna tutta l'organizzazione".

C'è polemica sugli arbitri. Lei nei suoi atti indicò elementi che "proiettano ombre" su alcuni arbitri e che non dovrebbero essere trascurati dal designatore. Eppure oggi arbitrano ancora.
"Cerchiamo di non vedere trame dappertutto. Del resto il serbatoio di arbitri di valore non è infinito. E il meccanismo dei campionati deve andare avanti comunque".

Non sarebbe utile, magari, un po' di prudenza nelle designazioni? Evitare di mandare arbitri con precedenti specifici a dirigere alcune società?
"Fa parte di cautele che forse sarebbe bene adottare, ma la designazione non appartiene al mio ufficio".

© - da` - http://palumbus.blogspot.com

2 commenti:

Anonimo ha detto...

jaa ma x favore grazie a sto stronzo galliani si vede le partite del milan allo stadio e adesso ha tipo 3 mesi di squalifica! alla faccia dell'antiberlusconismo! lost

da` ha detto...

beh Borrelli è a capo delle indagini...la colpa è di chi lo ha "condannato"