28 dicembre 2006

Questione di fiducia

"Grave se il governo ponesse la fiducia sul provvedimento"

Ad Ottobre 2006 tuonava così l'ex-premier Silvio Berlusconi contro la possibilità (poi concretizzatasi) di porre la fiducia sulla Finanziaria 2006. Vi risparmio le motivazioni per tale affermazione. Bene, quindi secondo Silvio la fiducia su una legge finanziaria non è cosa buona e giusta.
Smanettando un pò con le ricerche sul sommo Google, ho trovato ciò:

Finanziaria 2005
Finanziaria 2004
Finanziaria 2003

Riporto solo una frase di (ovviamente) Silvio, in modo che anche i più pigri capiscano dove voglio andare a parare...

"Garantisco che è necessario il voto di fiducia sulla Finanziaria , perchè è traumatico quello che stiamo facendo". 9 Dicembre 2004

per equità riporto anche una dichiarazione di Gavino Angius, senatore DS:

"Il ricorso alla fiducia è scandaloso e immorale, perchè posta su un provvedimento basato su conto senza alcuna solidità. La vicenda scandalosa del condono edilizio è un'altra prova che la Finanziaria del governo della destra è piena di buchi, fa acqua da tutte le parti". 9 Dicembre 2004

A volte la storia si ripete....



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7 dicembre 2006

Solo gli imbecilli non cambiano mai idea...o no?




E' lecito cambiare idea...però...

"La domenica dei bamba... Oggi, nove ottobre 2005, prima domenica dei bamba in diretta televisiva. Raitre alle ore undici manda in onda la manifestazione indetta dal popolo rossiccio, capitanata da Romano Prodi, contro l'universo berlusconiano. Al raduno dei reduci del fallito comunismo partecipano tutti ma proprio tutti: progressisti alla camomilla, conformisti senza fissa dimora, sindacati di varia estrazione, pacifisti d'attacco e da sbarco, preti d'assalto, democristiani impenitenti, verdi, socialisti protetti dal vuvueffe, cani sciolti, cani perduti e senza collare, qualche porco. A questo genere di adunanze siamo da lunga pezza abituati, quindi non ci stupiscono né ci irritano più di tanto; cortei e 'piazzate' con comizi d'ordinanza hanno accompagnato la attuale ed altre legislature. Ne ricordo due a titolo esemplificativo: uno sciopero generale verso la fine del 1994 (anzi, verso la fine dell'esordiente governo di centrodestra), e una processione di fatto filosaddamhussein alla vigilia della guerra in Iraq. Le manifestazioni contrassegnate da sventolio di bandiere rosse (cui recentemente si sono aggiunte quelle iridate) sono una specialità della sinistra, in particolar modo di quella italiana. La quale a tutto rinuncia tranne ai bagni di folla, retaggio del fascismo che, peraltro, non è figlio di mater ignota bensì di mater socialista. I compagni perdono le elezioni, perdono credibilità, perdono forza ma non il vizio di far casino. Oggi si danno appuntamento in massa a Roma per due motivi distantissimi l'uno dall'altro; non importa, tutto fa brodo e quel che conta per certa gente è imbrodarsi..." (Vittorio Feltri, direttore di Libero, a proposito della manifestazione dell'Ulivo contro la finanziaria del governo Berlusconi, 9 ottobre 2005).

"Grande manifestazione a Roma del centrodestra. Più di due milioni in piazza contro Prodi e il governo delle tasse. Abbiamo vinto noi. Che goduria. Dieci, cento, mille spallate. Anzi, esageriamo, un milione di spallate. La democrazia è anche forza, organizzazione, vibrazioni dell'aria. La democrazia è fatta di simboli e di stati d'animo. Noi siamo quelli che vincono. E' chiaro. La piazza San Giovanni di Roma è stata un catino effervescente di brava gente. Una folla così può permettersi di dare una spallata, tutte le spallate che vuole... La manifestazione di ieri a Roma è stata la più grande e nuova dal 1945 a oggi. Che goduria. C'era l'idea di liberazione necessaria, e per liberarsi bisogna buttare giù il portone. E farlo tutti insieme. Ora questo partitone unico che ha invaso Roma di rabbia, orgoglio e allegria deve strutturarsi seriamente. Trasformarsi da movimento in una sola, vera, grande squadra. E non ce ne sarà per nessuno" (Vittorio Feltri, direttore di Libero, a proposito della manifestazione del Polo contro la legge finanziaria dell'Unione, 3 dicembre 2006).

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